Montefeltro Vedute Rinascimentali

PREMESSA 


Il territorio del Montefeltro è caratterizzato da una chiara vocazione culturale e necessita di una progettualità capace ed efficace nel far emergere alcuni aspetti unici per quanto concerne i contenuti, ma anche per quanto riguarda le modalità di fruizione offerte ad un turista/viaggiatore impegnato.

Il ”residente temporaneo” di questa porzione di territorio nazionale è amante di luoghi poco battuti, della natura e del paesaggio, della ricerca delle tradizioni e delle tipicità autentiche, delle presenze d’arte e della possibilità di dedicarsi anche ad attività che uniscono la scoperta al benessere psico-fisico, in un ambiente ancora preservato e vero. 


MONTEFELTRO VEDUTE RINASCIMENTALI 


La cultura entra sempre più massicciamente nei nuovi processi di creazione del valore economico. Montefeltro Vedute Rinascimentali (d’ora in avanti MVR), non si fonda solo sul capitale materiale, ma anche su quello immateriale quali lo sviluppo e lo scambio di conoscenze, la specializzazione, l’interrelazione. Tutti elementi che rendono unica un’area, nella quale il fattore umano e la conoscenza fanno la differenza rispetto a qualsiasi altra area del territorio. 

Ed è proprio il Montefeltro ad aver ispirato famose opere di celebri pittori del Rinascimento come Piero della Francesca, Leonardo da Vinci e Raffaello.
Se da una parte alcuni storici dell’arte ritenevano che i paesaggi dei dipinti fossero immaginari altri, invece, hanno cercato di collocarli geograficamente.
Le studiose Rosetta Borchia e Olivia Nesci, ormai definite “cacciatrici di paesaggi”, li hanno ritrovati nel 2007 nel Montefeltro tra Emilia-Romagna, Marche e Toscana.
Dai risultati di queste ricerche emerge che è proprio tra i picchi e le rupi calcaree della Valmarecchia, e le dolci colline della valle del Metauro che si sono “materializzati” i più grandi capolavori del Rinascimento italiano.
L’avventura è iniziata con l’individuazione di un primo elemento del fondale che è alle spalle di Federico da Montefeltro, nel Dittico dei Duchi di Urbino di Piero della Francesca (esposto alla Galleria degli Uffizi, Firenze), che vede come sfondo la Vallata del fiume Metauro, nel territorio dell’antico Ducato di Urbino. 

Per l'eccezionalità della scoperta Rosetta Borchia, pittrice ed esperta di paesaggi d’arte, dà inizio a una serie di ricerche storico-artistiche che, insieme alle indagini scientifiche di Olivia Nesci, geomorfologa dell'Università di Urbino ed esperta del paesaggio fisico, porterà al riconoscimento di tutti gli sfondi del Dittico: ritratti di Battista Sforza, di Federico da Montefeltro e I Trionfi. 

L’approccio metodologico, assolutamente innovativo, sperimentato per la prima volta su paesaggi pittorici, pone le basi scientifiche per le future indagini che porteranno al ritrovamento di altri sfondi di opere pierfrancescane in tutto il territorio del Montefeltro, (San Gerolamo e un devoto, Il Battesimo, La Natività e La Resurrezione).

I fondali rappresentati, infatti, riconducono ai paesaggi che Piero incontrava negli abituali percorsi che dalla sua Sansepolcro lo portavano alle Corti di Urbino e di Rimini. 

Grazie alla frequentazione assidua e minuziosa di questo territorio, le due ricercatrici maturano e potenziano il proprio metodo sperimentale, associandolo agli aspetti storico-artistici del territorio, alle biografie dei Maestri e ai documenti dei loro committenti, agli aspetti matematici, ecologici e di evoluzione del clima, per spiegare le possibili modifiche ambientali. 

Nel 2008 Borchia e Nesci fanno una scoperta sensazionale: ritrovano il paesaggio della Gioconda di Leonardo da Vinci tra Romagna, Marche e Toscana.

 Grazie alla tecnologia informatica, il territorio viene rilevato e analizzato; la diagnostica, attraverso l’utilizzo di droni, ha permesso di effettuare voli ad alta quota per osservare con lo stesso “punto di vista” dei grandi pittori che, come ben sappiamo, compivano quello che viene definito il “volo ad uccello”. 

Dopo la pubblicazione de Il Paesaggio Invisibile. La scoperta dei veri paesaggi di Piero della Francesca (Il Lavoro Editoriale Ed.), le studiose presentano le loro ricerche a convegni nazionali ed internazionali e pubblicano su numerose riviste scientifiche. 

Nel 2012 esce, per le edizioni Electa-Mondadori, il libro Il Codice P, atlante illustrato del reale paesaggio  della Gioconda e, per le ricerche future, le “cacciatrici di paesaggi” avranno anche il supporto scientifico del Centro dell’Ateneo di Urbino, “Urbino e la prospettiva. L'umanesimo scientifico da Piero della Francesca e Leonardo da Vinci alla rivoluzione galileiana”, di cui Olivia Nesci è docente fondatore. 

Da queste scoperte è nato MVR, un progetto di grande interesse storico, culturale e dagli indubbi risvolti turistici che, in questi anni, è stato presentato con successo in diversi contesti istituzionali e culturali con conferenze ad Amsterdam, Londra, Sofia, Lione, Manama, Helsinki, Cracovia, Beirut, cui hanno seguito Parigi e Istanbul nel corso del 2016, grazie alla collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura. 

L'11 Aprile 2016 questi “paesaggi dipinti” sono stati oggetto di una conferenza organizzata da Isabelle Mallez, direttrice dell’Istituto di Cultura Francese e Console Onorario a Firenze, con la presenza di Neville Rowley, esperto di Piero della Francesca, docente all’Ecole du Louvre di Parigi e Conservateur pour l'art italien des XIVe-XVe siècles al Gemäldegalerie e al Bode-Museum di Berlino, e di Paolo Fabbri, semiologo riminese di fama internazionale, che ha ricoperto prestigiosi incarichi presso importanti istituzioni culturali in Italia e all’estero. 

Nel 2017 Springer, uno dei maggiori editori scientifici al Mondo, certifica le scoperte delle “cacciatrici”, anche per quanto riguarda La Gioconda. 

Nel 2018, a Pesaro, si è tenuto un convegno internazionale, organizzato dalla Camera di Commercio delle Marche, che ha visto la partecipazione di personalità di spicco del panorama culturale e scientifico mondiale. 

Dal Dirigente MIBAC al Presidente Mondiale dei Geomorfologi, dal rappresentante del Louvre a storici di fama internazionale, tutti hanno appoggiato MVR, definendolo uno dei progetti culturali più rilevanti del centro Italia degli ultimi 30 anni, impegnandosi perché questo territorio possa iniziare il percorso intrapreso anni fa dalla Val D’Orcia che, grazie al suo Paesaggio, oggi è Patrimonio dell’Umanità. 

Il progetto MVR, realizzato dall’Associazione omonima, grazie al supporto della Regione Emilia-Romagna, della Regione Marche e della Camera di Commercio delle Marche, ha sviluppato nuove forme di approccio culturale che, attraverso la creazione di percorsi artistici e paesaggistici e uno staff di esperti e guide preparate ad hoc, portano i “viaggiatori impegnati” all’interno dei “paesaggi misteriosi” delle celebri opere d’arte, esposte in musei nazionali ed internazionali, creando un nuovo ed alternativo concetto di museo, ed un format assolutamente innovativo per una lettura integrata del territorio.

 

I Balconi di Piero della Francesca

 Si tratta di spazi panoramici, piccoli belvedere disseminati lungo le due strade che Piero percorreva per raggiungere i committenti a Urbino e a Rimini; paesaggi ancora intatti che è possibile ammirare grazie a “punti di avvistamento culturale”, con pannelli didattici in cui sono riprodotte le opere e le sovrapposizioni con il paesaggio attuale.

Sette balconi su sette “sfondi d’arte” che creano un Museo diffuso tra valli, colline, rupi e alti rilievi:

 

I Vista Point della Gioconda

 Attualmente, col contributo della Regione Emilia-Romagna e del Gal Montefeltro Sviluppo, ne sono stati realizzati due nel territorio di Pennabilli (RN) e Montecopiolo (PU): in loc. Il Roccione, e in loc. Monte Costagrande.

Questi primi due punti di osservazione raffigurano la parte destra del quadro, in particolare il primo tassello in basso mostra la zona del ponte sul fiume Marecchia e l’abitato di Pennabilli.

E’ stata anche implementata una segnaletica a scopo culturale per meglio raggiungere i vista point. 

Dal 2013 vengono organizzate visite guidate ed eventi con un ospite d’eccezione: Piero Della Francesca, interpretato da un attore, arriva a cavallo e racconta se stesso, i paesaggi, le sue opere.

Dal 2016 anche i due vista point sulla Gioconda vengono visitati, oltre che con personale adeguatamente preparato, anche con la collaborazione di attori professionisti. 

Il Montefeltro, famoso nel mondo per gli scenari naturali di grande bellezza e fascino, definito da Antonio Paolucci, ex direttore dei Musei Vaticani, «la valle più bella d’Italia», profondamente amata anche da Tonino Guerra e Umberto Eco, diventa una nuova meta di conoscenza, un’eredità del passato da trasmettere alle generazioni future, che va difesa, tutelata, conservata e valorizzata.



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